La quarta rivoluzione industriale e l’applicazione dei modelli derivati dall’intelligenza artificiale sono stati al centro dell’ultimo appuntamento, in ordine di tempo, della rassegna Open – Sostenibili Attività, organizzata dall’Ordine degli Ingegneri di Verona. Il tutto con un webinar, dal titolo “Tecnologie sostenibili e Industria 4.0”, che si è tenuto venerdì 26 novembre.
Al centro del dibattito tra tre esperti del settore, Eleonora Di Maria, docenti di Economia e gestione delle imprese all’università di Padova, Stefano Quintarelli, imprenditore digitale ed esperto di intelligenza artificiale e Marco Belardi, ingegnere e docente all’Università di Brescia.
Punto di partenza, come da tema della rassegna, l’economia circolare, che costituisce un paradigma economico in grado di sostituirsi ai modelli produttivi tradizionali incentrati su una visione lineare, puntando invece a una riduzione degli sprechi e a un radicale ripensamento nella concezione dei prodotti e nel loro uso nel tempo.
Una sfida molto ambiziosa sia per il sistema produttivo sia per la società, in quanto richiede di adottare attività e processi di produzione e di consumo che siano sostenibili e in grado di gestire in modo consapevole ed efficiente le risorse del nostro pianeta.
“Ci sono diversi modi – ha spiegato la professoressa Di Maria – in cui le imprese, stanno mettendo in pratica questo tipo di transazione. Si prevedono, ad esempio, nuovi modelli di business, che allunghino il ciclo di vita del prodotto, abbandonando la logica dell’obsolescenza programmata. Oppure si pensa a nuovi tipologie di servizio, che presuppongono che il prodotto non sia più in vendita ma sia a disposizione del cliente per poi essere recuperato. Abbiamo esempi anche sul nostro territorio: un’azienda vicentina ha ideato la ‘matita perpetua’ fatta esclusivamente di grafite, duratura e resistente. Se si spezza, è possibile continuare ad usarla”.
In provincia di Verona, zona a vocazione agroalimentare, la quarta rivoluzione industriale riguarda attivamente anche il settore primario, consentendo una maggiore efficienza nell’impiego dei mezzi “energivori”. “Sono già disponibili – ha detto il professor Belardi – dei sistemi che garantiscono la possibilità di controllare da remoto le macchine agricole, impiegandole a ciclo continuo sulle porzioni di terreno che ne hanno bisogno, in modo da ridurre gli sprechi”.
Tuttavia, l’intelligenza artificiale ha un costo: lo ha ricordato Stefano Quintarelli, informatico tra i pionieri, già dagli anni ’90, dell’internet economy in Italia. “Le reti di intelligenza artificiale e i sistemi di machine learning hanno visto un’evoluzione rapida, ma costano ancora moltissima energia. Per costruire un’immagine fittizia di un essere umano, basata su milioni di dati sparsi in rete – un esperimento in cui molti si saranno imbattuti – è necessaria la stessa energia sufficiente per alimentare un appartamento di dimensioni medie per circa un mese”.
Open ritornerà venerdì 3 dicembre con un appuntamento dedicato alla gestione del ciclo dei rifiuti.