Formazione e sostenibilità. Dall’Università di Padova l’ecomuseo delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene

Il progetto è stato ideato da un gruppo di talenti del Corso CLab, promosso dell’Università di Padova.
Vantaggi (Site Manager): “Dobbiamo rinsaldare il patto generazionale, comprendere il più possibile i giovani nella programmazione del futuro”.

Conegliano (TV), 17 Novembre 2021 – “La collaborazione con i giovani è stata fondamentale. Il punto di vista dei ragazzi che immaginano il loro futuro è fondamentale. Come Associazione dobbiamo assolutamente rinsaldare il patto generazionale, comprendere il più possibile i giovani nella programmazione del futuro. Un ringraziamento a UniSmart per la proposta di partecipazione a questo progetto”.

Con queste parole Giuliano Vantaggi, Direttore dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene è intervenuto oggi, 17 novembre al CIRVE (Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia) di Conegliano, alla presentazione del progetto “Ecomuseo delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene”, realizzato da un gruppo di giovani del corso Contamination Lab Veneto (C_Lab) dell’Università degli Studi di Padova che, giunto alla quarta edizione, permette a giovani talenti, che siano studenti universitari, dottorandi e neolaureati, di entrare in contatto con le realtà del territorio e di toccare con mano le necessità di innovazione che lo contraddistinguono.

I ragazzi, divisi in gruppi, lavorano attivamente su progetti, detti “sfide”, a carattere multidisciplinare per la realizzazione di servizi innovativi e soluzioni per aziende e territorio. Tra le sfide poste nel 2021 anche quella promossa dall’Associazione delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene che ha chiesto ai partecipanti di lavorare su un tema specifico: “Come la biodiversità dell’ecosistema vigneto contribuisce alla preservazione e valorizzazione del territorio e quali le ricadute in termini economici, ambientali e sociali sull’intero Sito Unesco?”.

La soluzione identificata dal gruppo composto da Matilde Bonollo, Valeria Boscolo Nale, Davide Giacomin, Mariasole Gobbo, Fabio Magnavita, Giada Veltri e Viviana Sartori è stata quella di proporre la creazione di un Ecomuseo in grado sia di unire la proposta museale presente sul territorio sia di facilitare la visita di turisti e di promuovere la sostenibilità ambientale.

L’idea dell’ecomuseo – spiega Mariasole Gobbo, C-Labber e portavoce del gruppo di lavoro – è nata dopo un’attenta analisi dell’offerta museale e delle attività volte al turismo delle Colline: abbiamo capito che non dovevamo costruire qualcosa di nuovo, ma creare una rete tra le risorse già esistenti. L’ecomuseo valorizza il territorio e le persone che lo popolano, rendendole partecipe di un progetto comunitario volto alla sostenibilità sia sociale che ambientale. In questo modo, le Colline diventeranno un modello di sostenibilità esportabile in tutto il mondo”.

Tramite la creazione di mappe di comunità e l’implementazione dei sentieri già tracciati attraverso l’uso di QR-code per integrare tecniche di gamification lungo il cammino, il progetto punta da un lato a attirare l’interesse del visitatore, incentivando l’engagement e la fidelizzazione, e dall’altro a monitorare il flusso di turisti sul territorio.

Ho avuto il piacere- commenta Riccardo Capolla, Project Manager UniSMART– Fondazione Università di Padova e tutor del team di lavoro – di collaborare con un gruppo molto motivato che ha accolto fin dall’inizio la sfida dell’Associazione. Nei sei mesi di svolgimento del progetto hanno lavorato sodo per analizzare il territorio delle colline di Conegliano e Valdobbiadene ed individuare soluzioni in grado di dimostrare l’impegno degli abitanti per la sostenibilità ambientale e l’accoglienza attenta dei visitatori. Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro di gruppo e all’eterogeneità dei background dei giovani talenti coinvolti che ha permesso di valorizzare competenze scientifiche e sociali. L’interdisciplinarietà è infatti alla base per il prosieguo del percorso che gli studenti hanno iniziato”.

Per l’Associazione – conclude la consigliera Silvia Mion, referente per il progetto insieme a Ludovico Giustiniani – è stato molto stimolante prendere parte al progetto. Abbiamo lanciato una sfida non facile che è stata raccolta con entusiasmo e curiosità da parte degli studenti. Il lavoro che hanno prodotto è approfondito, ragionato e contiene spunti preziosi che potranno essere sviluppati in futuro. Da parte nostra abbiamo cercato di metterci a disposizione dei ragazzi fornendo informazioni, approfondimenti e feedback per indirizzare al meglio il lavoro. Crediamo che questo tipo di collaborazioni siano fondamentali per la crescita e lo sviluppo del nostro territorio e il coinvolgimento dei giovani un nodo cruciale per renderli protagonisti e non solo spettatori e fruitori del territorio che li circonda.”