Regime fiscale agevolato: tassazione e limiti di accesso

Imprenditori e professionisti possono avvalersi del regime forfettario con flat tax al 15% purché in possesso di specifici requisiti.

Tutti coloro che hanno intenzione di aprire una partita IVA devono optare per il regime ordinario o per quello agevolato. Nella maggior parte dei casi, quest’ultimo risulta più conveniente perché comporta una tassazione inferiore rispetto a quella prevista dal regime ordinario.

Il forfettario, infatti, è un regime fiscale sostitutivo dell’IRPEF con aliquota fissa al 15%; la percentuale, da applicare all’imponibile, scende al 5% per le start up. Possono accedervi i liberi professionisti e gli imprenditori con compensi e ricavi annui inferiori a 65mila euro. Come ben descritto nella guida al regime forfettario pubblicata sul sito di Fatture in Cloud, i guadagni su cui applicare la tassa del 15% sono quelli relativi all’anno fiscale appena concluso. Pertanto, chi avendo già una partita IVA volesse aderire al regime agevolato dovrà accertarsi di non aver guadagnato più di 65mila euro nei 12 mesi precedenti.

Per poter beneficiare della flat tax al 15% (o al 5% per le nuove attività) bisogna tuttavia essere in possesso di determinati requisiti. È infatti necessario risiedere all’interno dei confini italiani, oppure produrre almeno il 75% del reddito in Italia pur non essendo residenti. Non è invece consentito svolgere come attività la cessione di fabbricati terreni edificabili, interi o divisi in porzioni. Un ulteriore limite alla possibilità di aderire alla partita IVA agevolata è determinato dalla contemporanea partecipazione ad associazioni professionali, a imprese familiari o a società di persone. Il limite si estende anche ai contribuenti che nel precedente periodo d’imposta hanno percepito redditi di lavoro (dipendente o assimilato) per più di 30mila euro, alle persone fisiche che si avvalgono di regimi IVA speciali e a quelle che esercitano attività d’impresa nei confronti di datori di lavoro (oppure soggetti a essi connessi per via indiretta o indiretta) con cui nei due anni precedenti sono esistiti dei rapporti di lavoro.

Qualora sia presente anche solo uno dei motivi di esclusione appena citati – e nonostante si rientri nel limite dei 65mila euro dei ricavi annui – non è in alcun modo possibile accedere al regime forfettario. È necessario infine ricordare che una volta superato il requisito dei 65mila euro decade automaticamente la possibilità di beneficiare del regime fiscale con tassazione agevolata al 15%. Chi nel 2021 guadagnasse 66mila euro, nel 2022 sarebbe quindi costretto ad aderire al regime con partita IVA ordinaria.