Made in Veneto attaccato dagli Stati Uniti. Assessore Caner, “Giù le mani dal nostro Asiago”

Venezia, 11 agosto 2021

“Serve un’efficace azione di controllo e contrasto a livello internazionale per tutelare i prodotti Dop italiani. Oggi assistiamo all’ennesimo tentativo di sfruttamento della reputazione e l’attrazione che la buona tavola e il turismo enogastronomico italiani hanno nel mondo per commerciare prodotti che poco hanno a che fare con l’autenticità e la qualità del vero Made in Italy, danneggiando così una parte sempre più consistente dell’economia locale, di quella italiana, così come delle esportazioni agroalimentari”.

Lo dice l’assessore all’Agricoltura della Regione del Veneto, Federico Caner, in riferimento alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale cilena delle domande di registrazioni dei tre marchi “Asiago”, “Bologna” e “Parmesan” da parte del Consorzio statunitense CCFN (Consortium of Common Food Names).

“Mi auguro che, sia il Ministero delle Politiche Agricole sia l’Europa blocchino questa ennesima iniziativa – aggiunge Caner -. Per il Veneto il formaggio Asiago è un prodotto che connota un fortissimo segno di identità e distinzione territoriale, ma rappresenta anche uno dei pochi baluardi in tempi di crisi. Ricordo che sono ben 1.300 gli allevamenti bovini dove viene prodotto il latte destinato a diventare Formaggio Asiago DOP, dislocati nelle province di Vicenza, nelle zone confinanti delle province di Padova, Treviso e Trento, area questa riconosciuta dal disciplinare europeo di produzione. Oltre 40 infine sono i caseifici e le malghe dove il latte viene trasformato in formaggio, senza contare la rete degli stagionatori distribuiti nel territorio. Abbiamo la responsabilità di tutelare questa eccellenza Veneta riconosciuta in tutto il mondo. Il consumatore ha tutto il diritto di sentirsi tradito da una politica commerciale scorretta e ingannato da prodotti che tutto sono tranne essere prodotti nel nostro territorio”.