La nuova puntata del podcast veronese “Favole sportive” dedicata a Sara Simeoni

E’ uscita la decima puntata di “Favole Sportive, storie di grandi imprese”, il podcast ideato e realizzato dai veronesi Pietro Galvani e Silvia Etrari. L’ultima puntata di questa prima serie è dedicata ad un’atleta di casa nostra che non ha bisogno di presentazioni: Sara Simeoni.
Nel 2014 è stata incoronata atleta del secolo: il CONI, in occasione, dei suoi 100 anni ha eletto Sara Simeoni “Atleta del Centenario” (con Alberto Tomba dal lato maschile), “un’icona più unica che rara” l’ha definita il Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Giovanni Malagò. Sara è stata, senza ombra di dubbio, l’atleta veronese più famosa e vincente della storia e forse anche l’atleta donna italiana numero uno di sempre: nata a Rivoli Veronese il 19 aprile 1953, ha vinto la medaglia d’oro di salto in alto alle Olimpiadi di Mosca nel 1980 e l’argento sia ai giochi di Montreal 1976 che a quelli di Los Angeles 1984. Impossibile citare tutti i trofei vinti dall’altista: citiamo l’oro e i due bronzi agli Europei (i mondiali non erano stati ancora ideati), quattro ori europei indoor, due ori alle Universiadi e altrettanti ai Giochi del Mediterraneo e 24 titoli italiani. Per quanto riguarda i record, Sara è stata primatista mondiale con 2.01 m. dal 1978 al 1982 e primatista italiana per ben 36 anni (dal 1971 al 2007). Ha partecipato a 4 Olimpiadi di cui è stata portabandiera nel 1984 a Los Angeles; fu scelta come portabandiera anche a Torino 2006, nella cerimonia di chiusura della Olimpiadi Invernali.
Oggi Sara Simeoni vive nella sua Rivoli con il marito Erminio Azzaro, ex altista fino agli anni settanta e suo allenatore per 13 anni: sino a un anno e mezzo fa l’ex campionessa veronese ha seguito il progetto “Educare al Fair Play” promosso dalla FIDAL e dall’Ufficio Educazione Fisica del Provveditorato di Verona che l’ha portata dagli studenti delle scuole medie di Verona e provincia a raccontare la sua carriera sportiva e a parlare delle regole del fair play nello sport come nella vita.

Andrea Etrari