Cure dentistiche «low cost», Federconsumatori Verona denuncia: «Pazienti con interventi non conclusi e grossi debiti»

Interventi dentali non conclusi, finanziamenti sottoscritti a fronte di nessuna prestazione eseguita, protesi di cattiva qualità, assenza di assistenza. Sono i problemi contestati anche da numerosi cittadini veronesi a IdeaSorriso, catena dentistica nazionale con sede a Padova, che dichiara 15 filiali in cinque diverse regioni italiane, tra cui una anche in riva all’Adige, in via Francia. Peccato che, dopo essere stata segnalata per irregolarità riscontrate in alcune sedi, nei mesi scorsi anche quella veronese abbia chiuso, lasciando molti pazienti in difficoltà, con interventi da concludere o non ancora iniziati a fronte di finanziamenti (anche di 15-20mila euro) già aperti e risposte evasive, a sentire gli interessati, su come terminare la cura. Tanto che in molti si sono rivolti agli sportelli di Federconsumatori Verona.

«Stiamo seguendo decine di persone che ci hanno chiesto di essere tutelate sia per i problemi legati al contratto di finanziamento, che per gli aspetti di responsabilità medica», spiega Alberto Mastini, presidente di Federconsumatori Verona. «Uno di questi, per esempio, è l’overtreatment, ovvero la prescrizione di molti interventi sanitari non necessari, al solo scopo di lucro. La vicenda IdeaSorriso, che coinvolge anche gli stessi lavoratori con condizioni di lavoro giudicate pessime e turni a volte lunghissimi, rende indispensabile alzare l’attenzione generale sulla crescita delle catene dentistiche “low cost”, che negli ultimi anni sono proliferate in seguito alla liberalizzazione del mercato con la cosiddetta Legge Bersani del 2006. Oggi una cura odontoiatrica complessa», prosegue Mastini, «può mettere in difficoltà il bilancio familiare e la ricerca del miglior prezzo è più che giustificata, come giustificata è una sana concorrenza. Ma è necessario che il paziente-consumatore conosca le problematiche che possono nascere rivolgendosi a strutture di recente insediamento, la cui forma societaria può rendere complesso ottenere risarcimenti e garanzie qualora insorgano problemi». Come nel caso di IdeaSorriso, costituita a gennaio 2017: proprietaria è la Mingardi Dental Center Srl, azienda che ha visto aprire il concordato preventivo dal Tribunale di Padova il 5 marzo scorso e da allora naviga in cattive acque.

«Ma il Dipartimento Salute di Federconsumatori è corso ai ripari», rassicura Mastini, «e proprio in questi giorni sta chiudendo un’intesa con alcune finanziarie come Cofidis, in base alla quale la compagnia che offre prestiti stringerà  accordi  con  diversi  studi  dentistici  per consentire, ai  pazienti  che avevano  acceso un finanziamento, di  proseguire le cure senza dover sostenere ulteriori costi. A chi non è interessato a proseguire le cure, invece, dovrebbe essere restituita la parte restante del finanziamento». 
A scopo preventivo, infine, Federconsumatori ha stilato un decalogo con  le cautele che debbono essere utilizzate quando ci si rivolge alle catene dentistiche. Le principali raccomandazioni? Diffidare di chi esagera col marketing, le promozioni e le offerte speciali in tema di salute; cercare informazioni sul soggetto al quale ci si sta affidando e, se si tratta di una struttura odontoiatrica di recente apertura, meglio chiedere almeno un secondo parere medico. Sempre meglio, infine, confrontare più preventivi e non dare mai anticipi consistenti, diffidando da chi propone finanziamenti sottoscritti direttamente in studio. 
I pazienti IdeaSorriso in difficoltà possono rivolgersi agli sportelli Federconsumatori Verona o scrivere all’indirizzo federcons.verona@gmail.com.